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Armillotta: “Chiediamo alla sindaca più comprensione sulla movida”

La presidente di Confesercenti spiega la mancata condivisione dell’ordinanza

L’ordinanza contro la “malamovida” della sindaca Episcopo ha scatenato diverse polemiche e spinto Confesercenti a chiedere un incontro all’amministrazione per trovare un accordo. Al momento le associazioni (fra cui Confcommercio e Cna) sono in attesa di una risposta. Contestati gli orari di stop alla movida e la “disparità di trattamento” con le zone di Foggia non centrali. “Chiediamo un minimo di elasticità e comprensione per non mortificare la parte viva della città, quel centro storico che cerca la ripartenza”. Parole di Maria Antonietta Armillotta, presidente di Confesercenti. Che si discutesse di una movida più controllata era un tema non estraneo alle interlocuzioni fra amministrazione e associazioni, che da questo ne venisse fuori un’ordinanza, secondo Armillotta, è stato sorprendente. La presidente discute di locali del centro storico, di spazi, di ruoli della polizia locale. Fa anche riferimento alla movida di Manfredonia e a come, nella città di mare, si stia dibattendo sulla questione. Si è al lavoro anche sul Duc, il documento urbano del commercio, spiega la presidente, che mira a rilanciare le attività creando una rete per il futuro.

Presidente, qual è il clima fra gli esercenti del centro dopo l’ordinanza della sindaca?

“Il clima che si respira fra i commercianti è di grande tensione, anche in seguito all’episodio che si è verificato contro la polizia locale e di cui abbiamo detto in un comunicato. I commercianti, d’altra parte, non si sentono tutelati e liberi di poter operare, di poter portare il risultato a casa. Non si sentono ascoltati e capiti da un’amministrazione comunale che, ai loro occhi, mette i bastoni fra le ruote al loro lavoro”.

Avete chiesto un incontro all’amministrazione comunale “Stiamo cercando, di concerto con le altre sigle sindacali, (Confcommercio, Cna, Confartigianato) di trovare un accordo. Abbiamo fatto richiesta di riunione alla sindaca per poter trovare una soluzione in merito alla questione dell’ordinanza andata in vigore dal 14 marzo”.

 Mi risulta che siano nati anche dei comitati spontanei di commercianti

“Noi facciamo riferimento a quelli che sono i nostri associati, i comitati sono autonomi. Che io sappia, ci sono aggregazioni dei commercianti, noi comunque li includiamo quasi tutti fra i nostri iscritti”.

Fra le contestazioni dell’ordinanza, quella di coinvolgere solo il centro?

“Lamentano disparità di trattamento fra la zona centrale, che dovrebbe essere la parte più viva della città, rispetto alla periferia. E contestano anche perché, in molti casi, l’investimento per un’attività in centro è più elevato rispetto alla periferia. Si sentono penalizzati, c’è il terrore di non farcela, di non arrivare a fine mese. Ormai ce l’hanno tutti quelli che gestiscono queste attività”.

La vostra proposta alla sindaca quale sarà?

“Almeno di prolungare l’orario di attività, credo. Non andremo con una proposta definita, cercheremo di trovare un accordo unico con tutte le associazioni. Faremo un incontro preventivo con associazioni con cui ci siamo uniti. Vorremmo prolungare l’orario di attività almeno fino alle 2 nel fine settimana, che può essere un orario consono. Capisco i residenti del centro, sono di Manfredonia, abbiamo avuto gli stessi problemi ma bisogna mediare. Viviamo in un tessuto sociale in cui prevale il turismo che viene da tutta la provincia. Anche Foggia ha diritto di guadagnare dalle attività di ristorazione e bevande”.

Ci sono tanti giovanissimi in questa movida. L’ordinanza è restrittiva anche per la loro libertà?

“Siamo stati tutti ragazzi, ma come si comportano i ragazzi di adesso… Hanno bisogno di più di regole, ma non restrittive a danno di tutta la comunità e delle attività. Per i ragazzi va portata avanti un certo tipo di cultura, quella sull’educazione al rispetto. Quando stai nel centro, urla, schiamazzi, aggressioni alla polizia locale non devono essere una cosa normale. Poi via Dante è stretta, basta una voce che riecheggia…”

Possono stare all’interno, secondo l’ordinanza della sindaca Episcopo

“Il problema è che gli spazi sono limitati, diventa inevitabile fare una restrizione al contrario. Il nostro centro storico non ha locali particolarmente grandi, per cui tenere tanta gente in un posto è difficile, la vedo dura”.

Nel primo weekend dall’ordinanza in centro si è visto un dispiegamento di forze dell’ordine.

“C’è necessità di potenziare le pattuglie sia serali che notturne, è fondamentale perché questo può essere l’incentivo a evitare certi tipi di comportamenti”.

In questi anni, come esercenti dei locali del centro, siete stati abbastanza intoccabili. Condivide?

“Non credo che siamo stati intoccabili. Usciamo da una situazione del Covid molto critica. La ripresa è stata dura e non ne siamo ancora usciti del tutto. Alla fine cosa chiediamo, un minimo di elasticità per recuperare pienamente, un po’ di comprensione visti i periodi difficili, le condizioni del lavoro, la tassazione che è aumentata, una serie di spese, luce, gas. Questo è il primo anno in cui c’è la vera e propria ripartenza”.

Le sembra una movida molto affollata quella di Foggia?

“Siamo rimasti in pochi”

Da un giorno all’altro l’ordinanza della sindaca?

“Abbiamo discusso ma non ci ha dato dettagli sull’ ordinanza. L’ha tirata fuori così, senza chiederla. A Manfredonia, prima di emettere l’ordinanza, l’assessore alle attività produttive ci ha convocato insieme a Confcommercio – siamo le due associazioni presenti sul territorio- e siamo andati in Comune”.

Come l’hanno risolta a Manfredonia?

“Siamo sull’ordine delle 2 il sabato e la domenica, o nei periodi di festa, altrimenti all’una. Manfredonia è un paese più piccolo, c’è meno gente, per quest’ inverno riusciamo a tamponare. Stiamo cercando una soluzione per quest’estate. È complicato, in un paese di mare, far spegnere la musica a mezzanotte. A Manfredonia si è formato il comitato dei residenti, si sono strutturati in maniera più complessa rispetto a Foggia”.

Quando incontrerete l’amministrazione?

“Abbiamo mandato una lettera il 13 marzo e non ci hanno ancora risposto, aspettiamo che ci facciamo sapere”.

Ma lei, confidenzialmente, cosa direbbe a Maria Aida Episcopo?

“Di avere un minimo di elasticità, capisco i residenti ma cerchiamo di “tenere alto” il tessuto sociale anche perché, come associazione, stiamo lavorando sul Duc, sul Distretto urbano del commercio e su una serie di attività che vanno a valorizzare il centro della città”.

In che modo?

“Abbiamo tenuto un incontro preventivo, informale, sul tema. Tramite questo documento vogliamo rilanciare il centro con l’amministrazione”.

Una strategia di rilancio quale potrebbe essere?

“Il Duc viaggia su varie linee fra cui il decoro urbano o l’organizzazione di eventi, anche non serali o notturni, che coinvolgono diverse attività creando una rete, sia di bar e ristoranti che di negozi di altro genere”.

Per l’ordine pubblico cosa possono fare gli esercenti?

“Dare un minimo di impegno in termini di controllo e di rispetto delle regole, ma è compito della polizia locale, in base alla richiesta o segnalazione dei cittadini, garantire tutto il resto”.

Tante multe per sosta selvaggia sono state fatte dalla polizia locale nel weekend.

“Sono per il rispetto delle regole, è giusto. Va riportata un minino di legalità”.

Paola Lucino

 


Pubblicato il 19 Marzo 2025

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