Cronaca

Alfonsino arriva a Foggia e punta ad assumere circa 50 rider

Il nuovo Dpcm che prevede nuovi obblighi e restrizioni per contenere i contagi da Coronavirus stringe ancora una volta le maglie sul settore della ristorazione. I proprietari di trattorie, pizzerie, self-service, pub, pasticcerie, gelaterie e rosticcerie non nascondono i loro timori per un ritorno al lockdown, una fase che ha creato nel mondo della ristorazione un crack da 34 miliardi. Lo rivelano i dati Ismea che tengono in considerazione la crisi economica, il crollo del turismo e il drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza sanitaria. Secondo un sondaggio di Izi con Comin & Partners infatti, il 64% degli italiani ha dichiarato di andare meno al ristorante rispetto al periodo precedente al Covid. A pesare di più sono il timore del contagio per il 55% e per il 20% degli intervistati anche le restrizioni imposte ai ristoranti che, per correre ai ripari hanno integrato nell’offerta anche il servizio di delivery, che ha invece registrato un vero e proprio boom. Da una recente analisi Coldiretti/Censis, la consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci che hanno ordinato dal telefono o dal proprio pc pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno.

 

Ma se i grandi colossi del food delivery puntano a coprire le grandi città italiane, a fornire un servizio di consegne a domicilio ai piccoli centri, è Alfonsino Delivery, che permette di ordinare dai migliori ristoranti, trattorie, sushi bar della città in modo semplice, via chat su Facebook Messenger oppure attraverso la classica App e ricevere il proprio pasto in 30 minuti. Proprio in questi giorni, dopo le aperture nelle città pugliesi di Trani, Barletta, Andria e Bisceglie, il servizio di Delivery annuncia di raggiungere Foggia, permettendo così agli abitanti che vivono nel raggio di 4 km e mezzo dal centro di poter ricevere comodamente a casa il proprio pasto in 30 minuti.

 

“Alfonsino nasce per offrire un approccio più “umano” e più vicino alle esigenze delle comunità locali e agli abitanti delle piccole città che spesso sono costretti ad uscire per recarsi al solito take away sotto casa. “Alfonsino vuole essere un food delivery sostenibile sia nelle modalità di coinvolgimento dei rider, che sono regolarmente assunti dall’azienda, sia nel coinvolgimento dei ristoratori all’interno della piattaforma, andando a supportare una categoria, quella dei ristoratori, tra le più colpite dalla situazione attuale e che necessitano di strumenti nuovi, ma di facile implementazione, per sopperire alla perdita di clientela degli ultimi mesi.” – spiega Domenico Pascarella, co-founder di Alfonsino.


Pubblicato il 9 Aprile 2021

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