Aggressione al Policlinico, Minafra “Medici senza tutela di fronte alla violenza”
Oggi a Foggia il sottosegretario Gemmato per esprimere solidarietà
“Ora basta ai soliti incontri che non portano a nessuna soluzione concreta, basta allo scarica barile continuo, basta a soluzioni tampone che non hanno mai sortito alcun effetto”. Lo dichiara il segretario aziendale Anaao Assomed, Fabrizio Corsi, dopo l’ultima aggressione ai medici del Policlinico Riuniti. È avvenuta nel reparto di Chirurgia toracica, la donna è deceduta in sala operatoria. “Una ragazza, salvata da un incidente e curata per mesi nel Policlinico di Foggia, ha perso la vita e questo, per un medico, è un evento doloroso, durissimo da accettare. Ma non possiamo nemmeno permettere che la reazione sia quella che ha portato i nostri colleghi a doversi barricare, rimediando ferite”.
Il segretario aziendale parla di “responsabilità di tutti”, “dell’azienda sanitaria che non è in grado di impedire a venti, trenta, quaranta persone di stazionare fuori dalle sale operatorie, nei reparti, nelle corsie. In luoghi dove è strettamente necessario che non ci sia nessuno. L’accesso alla struttura deve essere consentito solo ai familiari più stretti Circa le responsabilità, Corsi aggiunge: “Riguardano anche le istituzioni a tutti i livelli, Governo, Regioni, Prefetture, Comuni, chiunque abbia potestà nella gestione dell’ordine pubblico. Se nemmeno la presenza di alcuni agenti di polizia ha costituito un deterrente per gli aggressori, dobbiamo tutti interrogarci sul livello di rabbia e violenza raggiunti nella nostra società”. Anaao Assomed ha chiesto un incontro urgente in Prefettura.
“L’ennesimo episodio – dice Graziano Minafra, segretario aziendale della Cimo- Fesmed – di aggressione nei confronti dei medici e del personale sanitario ci indigna come professionisti e come cittadini esposti e non tutelati. Basta ai soliti incontri che non hanno portato e non portano a nessuna soluzione, basta allo scarica barile continuo, basta a soluzioni tampone che non hanno mai posto argine alla violenza. Il primo pensiero, per tutti noi, è per la vittima di questa triste vicenda. Una giovane donna salvata da un incidente e curata per mesi nel Policlinico di Foggia ha perso la vita, è questo per un medico in prima linea è una sconfitta professionale, è un evento doloroso, durissimo da accettare oltre che per i genitori. Ma non possiamo nemmeno lontanamente permettere o sottacere che la reazione sia quella che ha portato dei colleghi a doversi barricare, rimediando aggressioni fisiche di efferata ferocia. Pertanto è
necessario che tutti vengano richiamati alle proprie responsabilità”.
Circa l’incontro in Prefettura, Minafra ricorda che alcuni mesi fa, quando fu aggredito un medico rianimatore in pronto soccorso, e in seguito al loro comunicato, furono ricevuti dalla sindaca Episcopo: “Ho inviato varie pec in Prefettura, ma non siamo mai stati ricevuti”.
Oggi il sottosegretario Marcello Gemmato è a Foggia “per esprimere la propria solidarietà e la vicinanza del Governo a medici e infermieri aggrediti presso il Policlinico Riuniti”.
“Io stesso- scrive il parlamentare Giandonato La Salandra di Fdi- esprimo il mio dispiacere per l’evento violento che si è verificato ai danni dei nostri camici bianco. Lo scenario culturale e sociale è critico ma il Governo sarà sempre dalla parte del personale sanitario, che opera con senso di responsabilità in situazioni spesso di difficoltà e finisce per subire tali vili aggressioni”.
Ricorda, inoltre, che è stata introdotta la procedibilità d’ufficio per lesioni, anche lievi, a carico degli operatori sanitari e l’estensione della reclusione fino a 5 anni.
Paola Lucino
Pubblicato il 6 Settembre 2024