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Addio a Francesco Andretta, appassionato di cultura e di Foggia

Il ricordo del suo impegno per la città dalla voce degli amici e colleghi

“La Fondazione dei Monti Uniti compie trent’anni, sull’impronta data da Francesco Andretta hanno proseguito gli altri. Io lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per la nostra città, molto di più di quanto ognuno di noi potrebbe sapere”. Gianfranco Piemontese, storico dell’arte, componente del cda della Fondazione dal 2021, ricorda la personalità di Francesco Andretta scomparso ieri. Un lutto cui la città si è unita ricostruendo il vasto mosaico delle voci e delle esperienze che l’avvocato ha saputo coltivare, “Dalle famiglie disgregate agli anziani, dai senzatetto alle parrocchie, l’attenzione dell’ex presidente della Fondazione non è mai mancata”. Dopo alcuni anni in cui le fila della Fondazione Banca del Monte sono state tenute da Antonio Muscio, ex rettore dell’Università di Foggia, il testimone è passato a lui. “Forse non tutti sanno che molte delle auto mediche e delle attrezzature per la Protezione Civile che abbiamo in città si devono a lui. Spesso ha supplito con donazioni alle carenze in ambito sanitario. Sul fronte culturale ha portato avanti iniziative non solo per gli intellettuali ma per i cittadini, vedi Book Festival, TraCarte, Colloquia: sono state tutte sue intuizioni che si sono consolidate negli anni, come, nel tempo, è cresciuta la Fondazione stessa. Era un appassionato di storia, conosceva ogni evento e personalità di Foggia. Ha riscoperto la figura del sacerdote Antonio Silvestri che portò da noi il primo ospedale”.

Gianfranco Piemontese l’ha conosciuto per la prima volta nel 2002, quando presentò il volume a sua firma su Concezio Petrucci e il progetto dell’opera S. Michele. “Da quel momento, nelle mie ricerche, ho sempre potuto contare sul suo appoggio nella ricerca. Parlo della mia esperienza personale ma vale per tutti, è sempre stata una sua caratteristica”. Altro momento è il 2009, quando lo studioso tenne una mostra sugli “Altamura ritrovati”. “Arrivarono anche opere dalla Grecia, dove abitava un componente della famiglia del pittore”.

 

Ieri mattina, nella cappella dell’ospedale, si sono ritrovati tanti amici, accorsi appena hanno saputo. Fra questi c’è Rosaria Judice, avvocata, presidente di Adg (associazione donne giuriste) di Foggia. “L’ho conosciuto 40 anni fa. Avvocato, vice pretore, consigliere dell’Ordine, fondatore di associazioni (Ass.ne Forense Dauna e Studium), amministratore comunale e assessore (negli anni 1993-95, con sindaco Salvatore Chirolli, ndr), presidente della Fondazione Dei Monti Uniti, presidente del Rotary, dell’Accademia di Belle Arti. C’è tanto da dire di lui, in qualunque ambiente culturale si vada c’è sempre Francesco, ci sono i suoi amici. Non solo, la città che amava porta tanti segni da lui impressi. Ne ha rivisto la toponomastica, ne ha curato le targhe in pietra, e i Tre Archi, (ricordiamo la sua opera) da presidente della Fondazione. Mancherà la sua ironia, la sua generosità e la capacità di coinvolgere gli amici e le amiche nelle tante iniziative che ha promosso”.

 

“Con Andretta, Foggia perde una delle sue più belle voci narranti. L’ultimo suo scritto, che introduce il catalogo della mostra realizzata dalla Fondazione per celebrare l’80° anniversario dei bombardamenti, è un atto d’amore verso la città e nello stesso tempo una lucidissima analisi del peso immane, decisivo (ed ancora per molti versi non compreso) che quella tragedia ha avuto sul presente e sul futuro di Foggia, che ancora continua ad ipotecare. Ci lascia in eredità l’amore profondo per quel che ancora di bello questa città possiede, l’urgenza di custodirne la memoria e di raccontarla, prima che anche le parole perdano di senso”. Lo scrive Geppe Inserra sul suo blog “Lettere Meridiane”.

Il vicepresidente della Regione Puglia Piemontese lo definisce un “cittadino esemplare di Foggia, che ha generosamente impegnato i suoi molti talenti a beneficio della crescita civile, culturale e politica della sua comunità”.

E il Pd cittadino ricorda i suoi interventi appassionati e competenti nel circolo di via Matteotti e, riportando alcune sue parole, “la speranza che la comunità di donne e uomini del partito democratico potesse guidare il rinnovamento culturale e politico della città”.

 

Paola Lucino


Pubblicato il 28 Marzo 2024

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