Cultura e Spettacoli

A San Nicola le ceneri di Giulia

A San Nicola, una delle Tremiti, alle spalle del piccolo centro abitato si allarga un piccolo altopiano. A spezzare la linearità di questo sito spazzato dei venti provvede un piccolo rilievo roccioso alla base del quale spicca un’apertura semicircolare. E’ quello l’ingresso di una spelonca naturale allargata dall’uomo in età greca. Si vuole che lì dentro sia stato sepolto Diomede il quale, come si sa, al ritorno da Troia finì con l’insediarsi sulle Tremiti. E sempre stando alla leggenda, i grossi albatri del genere diomedea che volteggiano sulle Tremiti altri non sarebbero che i compagni di  Diomede, trasformati in uccelli alla morte dell’eroe. E’ storia invece che quello scavo abbia fatto da necropoli. I resti di chi abbia accolto non è dato sapere Di una sepoltura però si può essere sicuri : quella di Vipsania Giulia Agrippina, meglio nota come Giulia Minore. Le ceneri di questa nobildonna romana, figlia dell’imperatore Augusto, morta alle Tremiti il 28 o il 29 dopo Cristo, vennero tumulate in una nicchia ad arco scavata nella pietra della piccola necropoli. Quelle ceneri avrebbero dovuto  essere traslate nella capitale per riposare nella tomba di famiglia, il Mausoleo di Augusto, ma l’Imperatore si era opposto… La storia di Giulia Minore è emblematica del clima della prima Roma imperiale. In un contesto di congiure, manovre politiche e matrimoni combinati fra consanguinei per garantire ad Augusto la migliore successione, Giulia si trovò coinvolta in un gioco più grande di lei. Cosa le inimicò il cuore del padre, l’aver congiurato a suo danno o l’aver dato pubblico scandalo conducendo vita licenziosa? Della prima cosa non si hanno prove precise. Della seconda invece, sì. E’ verosimile che la donna abbia avuto una relazione incestuosa col nipote Decimo Giulio Silano. Ancora Svetonio tramanda che, esiliata per sempre alle Tremiti, Giulia si presentò a San Nicola in avanzato stato di gravidanza e che il figlio ch’ella partorì sull’arcipelago venne dichiarato illegittimo da Augusto. Sembra che solo la generosità di Drusilla, ultima moglie dell’imperatore, abbia alleviato la condizione di Giulia, altrimenti destinata ad una morte prematura fra gli stenti. Chissà quel bambino. Crebbe con la madre in quel luogo inospitale? Forse era stato vietato anche a lui di allontanarsi. Ma mettiamo che alla morte della madre, in un mutato clima politico, gli abbiano offerto la possibilità di abbandonare l’ isola- prigione. Che fa un giovane uomo che abbia condotto i primi venti anni di vita su uno spazio di neanche un chilometro quadrato accanto all’unica persona di famiglia? No, non prende nessuna nave, non corre nella capitale a recuperare il tempo perduto. E’ troppo tardi, la sua vita è segnata. Resta a San Nicola, nelle vesti di custode fedele delle ceneri dell’amata madre. Forse diventa un pescatore (deve pur vivere), sposa una ragazza del posto, mette al mondo figli… E una popolazione oscura si arricchisce a sua insaputa di sangue regale.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Ottobre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio