Cronaca

A Foggia la prima palestra pubblica di Sport Terapia del Sud

E’ stata inaugurata la palestra di “Sport terapia” degli Ospedali Riuniti di Foggia. Nel meridione di Italia e’ la prima in una struttura sanitaria pubblica. La palestra di Sport Terapia e’ dotata delle piu’ moderne strumentazioni elettromedicali per la prevenzione e terapia, fondate sulla pratica dell'”esercizio fisico adattato” e si avvale dell’operato di medici dello sport e figure professionali, specificamente competenti, a cui e’ opportuno affidare prioritariamente questo tipo di valutazioni, in collaborazione attiva con altri operatori della salute e del benessere “alimentando – come e’ stato sottolineato nel corso della conferenza – una rete di competenze complementari, reciprocamente fondata sul binomio territorio-universita’”. L’attività fisica appare oggi come una vera e propria “Biotecnologia per la Salute” le cui potenzialità benefiche fanno del “Movimento” un vero e proprio “Farmaco ecologico”, di elevatissimo impatto socio-sanitario ed economico, contro la sedentarietà, a livello globale. In questa prospettiva, gli interventi di prevenzione, fondati sulla prescrizione dell’esercizio fisico adattato, devono realizzarsi attraverso modalità articolate che si adattino alle diversità di rischio tra le popolazioni e le fasce d’età e comprendere attività sportive, non finalizzate al successo nella competizione, bensì al guadagno di salute. La Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina dello Sport dell’Azienda Ospedaliera – Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia, diretta dal Giuseppe Cibelli, sarà un riferimento e supporto fondamentale per lo sviluppo e realizzazione di iniziative assistenziali, dirette a favorire un’intensa e sinergica collaborazione per lo sviluppo di progetti integrati, nazionali e internazionali, sia di ricerca di base, che applicata, ispirati alla multidisciplinarietà e multiprofessionalità. Lo staff della Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina dello Sport è costituito dal prof. Giovanni Messina e dalla dott.ssa Anna Valenzano.


Pubblicato il 31 Maggio 2018

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