A Bari e Foggia le “partite politiche” più accese
Potrebbe essere un “autunno” caldissimo non solo climaticamente, ma soprattutto politicamente, quello che sta per iniziare in Puglia. Infatti, gli appuntamenti elettorali che si svolgeranno il prossimo anno, e l’altro ancora, nella nostra regione saranno di fondamentale importanza per il futuro della classe politica locale, sia di centrosinistra che di centrodestra. A primavera del 2019, oltre al voto per le europee, saranno chiamati alle urne i cittadini di molti centri pugliesi per rinnovare il consiglio comunale ed eleggere il sindaco, tra cui il Comune di Bari e quello di Foggia, che dal punto di vista politico rappresenteranno un test significativo sulla tenuta delle forze politiche che li amministrano, essendo questi due grandi ed importati realtà amministrate da coalizioni di colore contrapposto, che sicuramente tenteranno di riconfermare i rispettivi Primi cittadini in carica. Invece, nella primavera del 2020 ci sarà il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del governatore. Ed anche questa sarà un’importane partita politica per la Puglia che, insieme alla Sicilia, alle politiche dello scorso marzo è risultata tra le regioni in cui il M5S ha ottenuto non solo la vittoria in tutti i collegi dell’uninominale di Camera e Senato, ma anche una percentuale di consensi tra le più alte d’Italia. Infatti, è proprio questo dato del M5S, insieme a quelli dei diversi recenti sondaggi che danno la Lega di Matteo Salvini in forte ascesa anche in Puglia, a seguito di vicende nazionali che potrebbero aver compromesso ancor di più la tenuta elettorale di partiti nazionali, come il Pd e Forza Italia, ed a preoccupare gli amministratori pugliesi di centrosinistra e centrodestra che amministrano i Comuni che saranno chiamati al voto il prossimo anno. A cominciare dai sindaci dei due centri maggior, ossia Bari e Foggia, oltre al governatore pugliese, Michele Emiliano, che, come lui stesso ha recentemente dichiarato, intende riproporsi il 2020 per la guida della Regione. Quindi, lo scenario politico pugliese nell’autunno ormai alle porte rischia di surriscaldarsi non poco, per la ragione innanzi esposta e le sorprese potrebbero essere parecchie già prima del voto, poiché fattori contingenti nazionali potrebbero determinare già dalle prossime amministrative, anche a livello pugliese, degli sconvolgimenti non solo nei tradizionali rapporti di forza all’interno delle vecchie coalizioni, ma addirittura delle possibili novità anche negli eventuali ballottaggi, per i Comuni che non riusciranno ad eleggere il sindaco al primo turno. Se la situazione politica nazionale dovesse ingarbugliarsi ulteriormente per le tradizionali aggregazioni di centrosinistra e centrodestra, ancor più complicato potrebbe diventare lo scenario delle regionali pugliesi del 2020, per le quali già esiste una situazione alquanto delicata ed ingarbugliata per il governatore in carica, Emiliano, che da mesi non riesce neppure più a calibrare la quadra all’interno della sua attuale maggioranza e, in particolar modo, nel suo stesso partito, il Pd, che – secondo quanto lui stesso ha recentemente dichiarato – “potrebbe essere il suo maggior avversario” o, almeno in parte, alla sua ricandidatura alla guida della Puglia e, quindi, anche alla sua possibile riconferma. Una riconferma, pertanto, che – stante sempre a quanto lasciato intendere dal governatore – potrebbe non dipendere o non passare affatto dal Pd, bensì dalla sua capacità a consolidare la rete di rapporti politici e personali soprattutto con vaste fasce di elettorato pugliese non del centrosinistra tradizionale, ma di altra estrazione. E, stando alla situazione dell’attuale quadro politico nazionale e locale, le future sorti del governatore pugliese dipenderanno, probabilmente, soprattutto dalle sue capacità di definizione di nuove alleanze e rapporti all’interno dello scacchiere politico pugliese, considerato che per lui il futuro politico all’interno del Pd nazionale sembrerebbe tutt’altro che roseo. Ma la capacità di rigenerazione politica di Emiliano a livello locale passa sicuramente anche attraverso la sua maestria a rimescolare le “carte” per i “giochi” elettorali che si terranno il prossimo anno, a cominciare da Bari e Foggia, dove le partite saranno chiaramente più accese. Ma anche più interessanti.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 6 Settembre 2018