Cultura e Spettacoli

21 Marzo, allergie da polline e coronavirus

Il 21 Marzo, oltre a segnare l’arrivo della primavera, è anche la Giornata Nazionale del Polline. L’appuntamento annuale che si svolge dal 21 al 23 Marzo, arrivato oramai alla sua quattordicesima edizione, è organizzato dall’Associazione Italiana di Aerobiologia con lo scopo di divulgare notizie e promuovere iniziative in ambito aerobiologico. Da oltre 30 anni il monitoraggio dei pollini allergenici è condotto su base nazionale dall’Associazione Italiana di Aerobiologia e dai suoi Centri di Monitoraggio sparsi sull’intero territorio nazionale e quest’attività ha sicuramente una funzione di informazione e prevenzione nei confronti dei soggetti allergici. Quest’anno però, questa giornata assume una sfaccettatura diversa. L’Italia si trova ad affrontare un’emergenza sanitaria grave, dovuta al nuovo Corona virus (Covid 19). E’ da qualche settimana ormai che l’intero Paese si trova in uno stato di disagio e paura ed, in questo scenario, il nostro compito è quello di fare informazione e prevenzione per cercare di essere d’aiuto e fugare qualsiasi dubbio legato alle possibili sovrapposizioni di sintomi tra il Covid19 e le allergie comuni. Il coronavirus, infatti, colpisce innanzitutto i polmoni e generalmente provoca febbre, tosse secca e difficoltà respiratorie. È più facile distinguere il Covid-19 da raffreddori, allergie e influenza in base a tre sintomi: febbre, tosse secca e respiro affannoso. Quest’ultimo sintomo non è associato a raffreddori o influenza, mentre è comune nelle allergie. Un recente studio condotto dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), ha evidenziato una correlazione tra diffusione di Covid19 ed inquinamento. Esaminando i dati pubblicati sui siti delle ARPA nazionali, incrociati con quelli sui contagi della Protezione Civile emerge come il particolato atmosferico, derivato dalle emissioni, funga da Vettore di trasporto del virus. Allo stesso modo, le particelle di particolato atmosferico, potrebbero agire da carrier veicolando gli allergeni pollinici. Questo spiega l’accentuarsi, nella popolazione, delle pollinosi che dalle ultime stime relative alla popolazione italiana, parlano di una prevalenza del 25% e il fenomeno tende ad aumentare ancora. Studi epidemiologici sulla fascia di popolazione infantile dimostrano che la dermatite atopica è passata dal 3% degli anni 60 al 10-15% attuale. In crescita anche la rinite allergica, con una media del 10% e, in particolare, l’asma con valori che superano il 10%in alcuni centri urbani.

Inoltre, una tematica importante e di estremo interesse dell’Aerobiologia è l’arredo urbano che incide sulla qualità della vita delle persone. Il verde pubblico, infatti, non è soltanto un importante elemento di arredo urbano ma svolge una funzione sociale; parchi e giardini, ad esempio, sono importanti aree ricreative e per il tempo libero.  Occorre pertanto una scelta oculata quando si progetta l’allestimento di un’area a verde, sia pubblica che privata, prendendo in considerazione anche una caratteristica fondamentale come l’assenza di nocività.

Pertanto sta assumendo sempre maggiore importanza l’attenzione verso la produzione di polline allergenico, soprattutto in relazione alla quantità prodotta e alla durata del periodo di rilascio dello stesso. Già da molti anni infatti, grazie al perfezionamento della diagnostica allergologica, sono state identificate numerose specie floreali, oltre alle Graminacee, in grado di produrre e rilasciare un polline potenzialmente capace di determinare reazioni allergiche nei soggetti predisposti. E’ importante che le persone che presentano sintomi di sospetta allergia si sottopongano al prick test. Attraverso questo semplice strumento è possibile scoprire la presenza di IgE specifiche per l’allergene testato.


Pubblicato il 21 Marzo 2020

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