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11 novembre di sedici anni fa, il tempo non cancella il dolore

Impossibile dimenticare quanto accaduto alle 3.12 di notte dell’11 novembre del 99. Sedici anni dopo, la città di Foggia si ritrova, ancora una volta, nel sacrario del cimitero in cui riposano i 67 innocenti morti nel crollo del palazzo al civico 120 di viale Giotto. Si è rinnovata la sobria cerimonia in ricordo di chi perse la vita nell’implosione dell’edificio, con la deposizione di una corona di fiori nella tomba monumentale da parte del Comune. L’inchiesta è stata archiviata nel 2007.Quattro le persone indagate, tutte decedute; tra loro, i due costruttori dello stabile, morti anche loro nel crollo.La Procura accertò che per costruire l’edificio – tra il ’68 e il ’71 – furono utilizzati materiali scadenti. Per i familiari delle vittime, ricordare quella notte significa riaprire una ferita che non si è mai rimarginata.Una tragedia che rappresenta anche un monito: stop alle costruzioni con materiali scadenti – come avvenuto per il palazzo di viale Giotto – e alle autorizzazioni concesse con troppa superficialità. “Ogni volta che si avvicina la data dell’11 novembre si riacutizza in tutti noi un dolore che non potra’ mai essere cancellato”. Lo ha detto il sindaco di Foggia, Franco Landella, deponendo una corona di fiori al memoriale presente all’interno del cimitero dove riposano le vittime del crollo di viale Giotto avvenuto l’11 novembre del 1999. “Il dolore – ha proseguito il primo cittadino – per la dipartita di quei 67 foggiani scomparsi in pochi istanti, tutti assieme, per il crollo di quelle mura che avevano rappresentato, fino ad un attimo prima, la loro casa, lo scenario delle loro vicende umane e familiari. Un ricordo che dobbiamo trasmettere anche a quelli che non hanno vissuto direttamente quella tragedia -perche’ parenti, amici o perche’ soccorritori o spettatori- in quei giorni drammatici”. “Perche’ non vogliamo correre il rischio che ci si dimentichi di chi e’ morto per trascuratezze, o incuria, o imprudenza, e perche’ vogliamo che la nostra citta’ sappia sempre onorare le vittime dei lutti che l’hanno colpita”. “Chi pensa – ha detto ancora il sindaco – che il tempo debba pian piano stemperare l’impegno istituzionale ma anche quello della cittadinanza nelle cerimonie di commemorazione sbaglia. Questi appuntamenti annuali devono restare a futura memoria degli scomparsi e a continuo sprone del senso di responsabilita’ di chi si occupa della sicurezza delle abitazioni e dei valori ideali e religiosi che ci fanno rispettare e onorare la memoria dei nostri cari che sono defunti. Alle vittime va sempre il nostro pensiero commosso. Ai familiari, il sostegno morale per le gravi perdite sofferte: la ferita nel cuore della citta’ non si rimarginera’ mai, ma insieme, il dolore puo’ essere lenito”.

 


Pubblicato il 12 Novembre 2015

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