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Legambiente, quadro abbastanza positivo dalle analisi del mare pugliese

E’ un quadro “tutto sommato positivo” quello che emerge dai prelievi che Goletta Verde ha effettuato dal 18 al 21 luglio scorsi nelle acque che bagnano la costa pugliese, rilevando che su 30 campionamenti sono sette quelli “fuori dai limiti di legge”, di cui cinque “fortemente inquinanti”. I risultati dell’indagine, che ha riguardato le zone in corrispondenza di fiumi, canali e torrenti, hanno tenuto conto di parametri microbiologici (presenza di enterococchi intestinali, escherichia coli), considerando fortemente inquinanti i risultati piu’ del doppio oltre i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione. A presentare il rapporto, ieri a Bari, sono stati, tra gli altri, il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti, il presidente dell’Autorita’ idrica pugliese (Aip), Nicola Giorgino, e gli assessori ai Lavori pubblici e all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Maria Curcuruto e Filippo Caracciolo. Goletta Verde ha giudicato “fortemente inquinati” i campionamenti effettuati alla foce del torrente Candelaro a Manfredonia (Foggia); alla foce del canale contrada Posticeddu sul Litorale Apani a Brindisi; alla foce del canale Reale a Torre Guaceto, nel comune di Carovigno (Brindisi); sulla spiaggia di fronte al canale Ostone (Canale dei Cupi) a Marina di Lizzano (Taranto), e alla foce del torrente sulla litoranea di Ponente di Barletta. “Inquinati”, invece, sono risultati i campionamenti alla foce del Galeso, a Taranto, e sulla spiaggia presso lo sbocco del collettore alluvionale sotto la Villa Comunale a Trani. Inoltre, soltanto in sei punti dei 30 punti monitorati i tecnici di Legambiente “non hanno trovato rifiuti: a farla da padrona resta la plastica, presente nel 90% dei casi; seguono vetro, carta e rifiuti vari”. Goletta Verde ha anche rilevato una “scarsa informazione ai bagnanti” poiche’ la cartellonistica in spiaggia è ”inesistente anche in Puglia nonostante sia obbligatoria da tre anni per i comuni costieri”. Anche per questo “in alcuni punti giudicati critici dai tecnici di Goletta Verde e’ stata registrata la presenza di bagnanti, soprattutto bambini”. Per Tarantini, “il monitoraggio di Goletta Verde consegna una fotografia nel complesso positiva anche se permangono le criticita’”. “Sul fronte della depurazione – ha proseguito il presidente di Legambiente – scendono a quattro gli impianti che scaricano nel sottosuolo e, dai 2.493 controlli effettuati da Arpa Puglia, emerge che il 20% dei depuratori non rispetta i limiti tabellari per almeno un parametro monitorato”. Tarantini ha inoltre fatto un appello alla Regione Puglia affinche’ “definisca al piu’ presto le linee guida di un piano regionale per la gestione dei fanghi di depurazione, la cui produzione aumentera’ del 40% nei prossimi anni a seguito del potenziamento dei depuratori”, e questo “portera’ ad un aumento dei costi che gia’, ogni anno, oscilla tra 30 e 35 milioni di euro.


Pubblicato il 25 Luglio 2017

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