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38 curdi dalla Turchia al Gargano: arrestati tre scafisti ucraini

Otto giorni di navigazione tra la Turchia e il Gargano; stipati in 38 in pochi metri quadri; tra loro, ben 17 minori. A organizzare la traversata, tre ucraini di 44, 43 e 30 anni, arrestati dalla guardia di finanza con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A bordo di una barca a vela, hanno trasportato i 38 profughi curdi, salpando da un porto turco per raggiungere all’alba di giovedì scorso la Baia di Porto Greco, a una quindicina di chilometri a sud di Vieste. Sono stati i militari delle fiamme gialle a scoprire i migranti lungo la litoranea, poco dopo lo sbarco. Per la traversata, i curdi hanno pagato dai 7 agli 11 mila euro. Gli scafisti non hanno utilizzato una carretta del mare, come quelle che solcano il canale di Sicilia, ma una barca a vela di 15 metri, battente bandiera statunitense. Dopo aver individuato i profughi, i finanzieri hanno cercato l’imbarcazione in mare, scoprendo la barca a vela in avaria al largo della costa garganica, con i tre ucraini a bordo. Il natante è stato condotto nel porto di Bari, mentre gli ucraini sono fermati e richiusi nel carcere di Foggia. Gli scafisti utilizzano spesso lungo la tratta fra la Turchia e l’Italia le barche a vela, per cercare di eludere i controlli. Negli ultimi due mesi, sono tre gli sbarchi di profughi registrati sul Gargano, sempre nei pressi di Vieste; non è escluso che anche nei primi due episodi possano esserci responsabilità a carico dei tre ucraini.


Pubblicato il 14 Giugno 2017

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